Appese alla porta di ingresso, si muovono le leggerissime poesie di Carlo e sembrano inspirare ed espirare ad ogni nostro passaggio. In questo spazio, i nostri occhi vengono condotti dinamicamente in ogni angolo seguendo quadri, inchiostri, carte, libri.
Riconosciamo subito i pennelli auto-costruiti di cui ci ha parlato alla performance del Kimono Day. Sono dei piccoli ramoscelli ricavati dalla rosa del suo cortile sul retro e altri più grandi con del crine di cavallo.
Questo studio esprime tutta la sua personalità. In ogni scaffale si trova custodito un sigillo od un raro libro di calligrafia: sono tutti i tasselli che hanno formato la sua conoscenza nella disciplina dello shodō.
Indossato il Kimono e preparati pennelli ed inchiostro, Carlo studia alcuni ideogrammi e li riproduce in silenzio. Noi togliamo il suono all’otturatore della fotocamera che troppo disturba i pensieri.
Nel silenzio di una preziosa ritualità, segno dopo segno gli ideogrammi si edificano sulla carta. Mano a mano che si ripete il segno, se ne acquisisce la padronanza e allo stesso tempo la libertà. Carlo decide di mostrarci come scrive XIN (cuore/mente), il carattere raffigurato nei 120 pezzi che ora sono in mostra nel nostro Atelier. Usando i rami della rosa ed altri pennelli determina tracce differenti e suscita inevitabilmente altrettante sensazioni.
Quello che ci attrae di questa disciplina è l’importanza dell’equilibrio visivo, il segno pesa tanto quanto il bianco che lo circonda che diventa parte fondamentale per valorizzarne il significato. Il pieno è vuoto, il vuoto è pieno, completandosi reciprocamente.
Rimaniamo ad ascoltare la sua voce narrante che trasmette sicurezza e tranquillità. Percepiamo la cura e sacralità della disciplina dietro ad ogni racconto, strumento, scrittura.
Carlo raccoglie un grande XIN dalla scrivania, applica il sigillo (zhuanshu), arrotola delicatamente l’opera e ce la porge.
È il suo cuore per noi.
Grazie maestro.
“La naturalezza dell’atto si ottiene se la mente dimentica di controllare la mano e la mano ignora la mente .” - Aiwasu
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